Legge di Bilancio 2018, le 5 novità per l’auto

IVA, incentivi, bollo, ammortamenti fiscali, vetture storiche: cosa potrebbe cambiare con la Manovra finanziaria

Il testo definitivo del disegno della Legge di Bilancio 2018 (ddl numero 2960) ha iniziato il suo iter parlamentare in Senato: nella Manovra finanziaria 2018 ci sono novità per fisco, pensioni e lavoro. E per l’auto, cosa cambia? Cominciamo dall’IVA, l’Imposta sul Valore Aggiunto, che ovviamente riguarda sia l’auto sia qualsiasi altro bene. Viene modificato quanto previsto nella Legge di Stabilità 2015. Pertanto, l’aliquota IVA al 10% salirà di 1,5 punti percentuali dal 1° gennaio 2019 e di ulteriori 1,5 punti percentuali dal 1° gennaio 2020. E l’aliquota IVA al 22% aumenterà di 2,2 punti dal 1° gennaio 2019, di ulteriori 0,7 punti percentuali dal 1°gennaio 2020, di altri 0,1 punti percentuali dal 1° gennaio 2021. Semplificando, c’è uno stop per un anno sull’aumento dell’IVA, che però tornerà a salire dal 2019: una spada di Damocle sulla testa di tutti noi, per innumerevoli motivi, a partire da costi della politica esorbitanti. Già nel 2013 il rincaro dell’IVA suscitò polemiche. Ma possono esserci altre 4 novità per l’auto: la partita è aperta, vista la valanga di emendamenti (proposte di modifica) che il Parlamento dovrà vagliare.

Incentivi auto, tutto da vedere

“Stiamo ragionando sulla possibilità di incentivare il passaggio all’auto elettrica e a metano soprattutto per famiglie che hanno redditi bassi e macchine vecchie”: lo ha dichiarato il ministro dello Sviluppo Economico Carlo Calenda a margine della presentazione di GreenItaly 2017, il 24 ottobre. “Forse ci siamo davvero – ha commentato Michele Crisci, presidente e amministratore delegato di Volvo Car Italia, nonché presidente Unrae, l’associazione che riunisce i Costruttori esteri in Italia -. Quello che mi auspico però è che arrivi qualcosa di strutturale per cambiare il parco, non un’iniziativa veloce e una tantum. Fra l’altro, gli incentivi potrebbero essere non necessariamente monetari, ma anche defiscalizzazioni o liberi accessi al centro o a parcheggi”. In più, il 26 ottobre scorso il ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti, a margine di una conferenza tenutasi a Catania, ha detto: “Nella Legge di Bilancio 2018, potrebbero essere previsti incentivi per l’acquisto di nuove auto”. Si tratterebbe dei classici bonus rottamazione. Chi “dà dentro” la vettura vecchia ha diritto a uno sconto sulla macchina nuova: è lo Stato che in sostanza impiega il proprio denaro per il rinnovo del parco auto. La Casa automobilistica, a sua volta, può mettere un altro carico sul tavolo, aggiungendo uno sconto del Costruttore per rendere ancora più allettante l’acquisto. Incentivi che andrebbero a favore anche della sicurezza stradale (le auto nuove sono più sicure di quelle vecchie) e dell’a>ria (le auto nuove inquinano meno di quelle vecchie). Un esempio nel 2014, col Decreto Sblocca Italia.

Prescrizione bollo auto: da 3 a 10 anni?

Con norme complicatissime, la Legge di Bilancio 2018 potrebbe prevedere una nuova prescrizione per il bollo auto. Oggi, scatta il terzo anno: se un bollo auto è scaduto da oltre 3 anni (calcolati dal 1° gennaio dell’anno successivo a quello in cui il pagamento è dovuto), la Regione non ha nessun diritto a esigere quella somma. Il proprietario del veicolo non deve tirare fuori un euro. Con la Legge di Bilancio 2018, invece, la prescrizione potrebbe schizzare a 10 anni: proprio quello che le Regioni vogliono. Così l’ente di riscossione cui la Regione si appoggia avrebbe tempo 10 anni, anziché 3 anni, per recuperare i vecchi crediti: denaro di cui le Regioni hanno assolutamente bisogno, vista la loro persistente situazione di deficit…

Auto storiche, indiscrezioni su un giro di vite

Il disegno della Legge di Stabilità 2018 avrebbe prevederebbe inoltre la tassazione delle plusvalenze conseguite dai privati con la cessione di oggetti d’arte, antiquariato e da collezione: incluse le auto storiche, over 20 e under 30 anni. Qualora il ddl diventi legge, ecco la novità: il proprietario di un’auto storica la vende? Paga le tasse sulla vendita. Sarebbe una seconda stretta, dopo che il Governo Renzi ha imposto il pagamento del bollo alle auto storiche.

Superammortamento e iperammortamento: quali prospettive

La legge di Bilancio 2018 stabilisce la proroga di un anno per iper e superammortamento: per quest’ultimo, la percentuale di agevolazione scende dal 140% al 130%. Pare che il testo attuale del ddl Bilancio 2018 restringa il novero dei mezzi targati agevolabili, anche se strumentali all’attività di impresa: se così fosse, da gennaio 2018 potrebbero non rientrare più nel superammortamento auto, autocaravan, ciclomotori e motocicli anche se destinati a essere utilizzati solo come beni strumentali nell’attività d’impresa. Molto sensibile sul tema l’Unrae: i risultati del mercato italiano in termini di vendite di auto nuove a settembre 2017 “sostengono la nostra crescita economica – ha dichiarato Romano Valente, direttore generale Unrae – perciò la nostra associazione guarda attenta alla prossima Legge di Stabilità auspicando il recepimento delle richieste di rinnovo strutturale del superammortamento e il rifinanziamento della Legge Sabatini, che hanno dimostrato di essere efficaci nel generare rinnovo del parco circolante, insieme alle politiche di ammodernamento di tutto il sistema infrastrutturale”.